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The Unknown Pleasure: Gallant- eleganza ed estro made in U.S.A.

Ho riflettuto spesso in queste giornate di quarantena su quali fossero gli artisti che più mi hanno accompagnato negli ultimi cinque anni. 

Sicuramente il primo nome che vediamo spuntare in questa lista, è quello di Christopher Joseph Gallant III, in arte semplicemente Gallant.

Classe 1991, il giovane e talentuoso cantante proveniente dal Maryland ha pubblicato il suo primo EP Zebra nel 2014

Per quel che mi riguarda, vengo a contatto con la sua musica tra la fine del 2015 l’inizio del 2016. Esattamente a ridosso di quella che sarà la pubblicazione di Ology, suo primo disco ufficiale. 

L’album viene rilasciato sul mercato esattamente il 6 Aprile 2016 per la label Mind of a Genius\Warner Bros. Il disco è preceduto di qualche mese dalla messa in onda sul web di una serie di sessions denominate In the Room, in cui il nostro artista duetta con dei grandi della musica internazionale, tra i quali Seal, John Leggend e Jack Garratt per citarne alcuni. Questa strategia risulta essere la perfetta presentazione per Gallant e la sua musica, e gli garantirà un’ottima risposta da parte del pubblico Statunitense.https://www.youtube.com/watch?v=szYOYLzFos0

Devo però ammettere, a malincuore, che in Italia questo artista non ha ancora avuto una fortissima risonanza, e sinceramente fatico a ricordarmi di come io sia effettivamente entrato a contatto con la sua musica. Ricordo però sicuramente che cosa pensai al primo ascolto di Weight in Gold, primo singolo estratto dall’album. 

Rimasi assolutamente esterrefatto, senza parole.

 Il singolo in questione viene aperto da un lick di chitarra elegante e dolce che si inserisce però molto deciso e che costituirà l’elemento portante in entrambi i verse.

La voce di Christopher si fa strada morbidissima, in un falsetto leggermente arioso, a tratti sussurrato. Una preghiera sussurrata al cosmo, questo è l’approccio con cui canta il primo verse. 

Il ritornello attacca invece imponente. Qui il nostro artista opta per una produzione in voce modale. 

Da un dolce sussurro passiamo ad un qualcosa di irruento, viscerale. Questo singolo ci dimostra ampiamente la duttilità vocale unica di questo ragazzo, duttilità che lo porta a spiccare nel panorama della musica contemporanea. Ama giocare molto con le dinamiche, e la produzione di questo brano, affidata al producer Stint risulta essere cucita perfettamente addosso all’anima della sua voce.

Weight in Gold è un brano neo-soul che strizza l’occhio al blues, di facile ascolto nonostante la profondità e l’intento riflessivo della musica

In generale descriverei il sound di Gallant in Ology, come un mix di sonorità neo-soul e blues

Il tutto condito da spruzzi di musica elettronica e sintetizzatori dal suono imponente.Un contorno perfetto per le acrobazie vocali di Christopher. 

Vocalmente fa pensare subito a Prince ma anche al primo Seal.

Un blend perfetto tra eleganza e atmosfere elettriche

La sua ultima fatica Sweet Insomnia, uscita il 25 ottobre 2019, risulta essere un disco che si dirige in una direzione diversa rispetto al precedente e che, se dovessi essere totalmente onesto mi ha colto di sorpresa. 

In questo ultimo disco ci si allontana dal sound presente in Ology. Un suono quasi ultraterreno e trascendentale, in cui ogni traccia ti apriva un mondo nuovo e ti faceva riflettere su te stesso in maniere infinite

Sweet insomnia, invece, risulta essere un disco totalmente diverso.

Ammetto che la prima cosa che ho pensato ascoltando i singoli era che sembrasse un prodotto più costruito. Progettato a tavolino per le classifiche Americane, ma questa mia convinzione è stata fatta a pezzi nel momento in cui ho ascoltato l’album per intero

Mi sono reso conto che mi ero trovato di fronte ad un piccolo capolavoro. Che in quanto tale doveva essere ascoltato dall’inzio alla fine senza interruzioni.

Anche questo album vede alla produzione Stint, ci troviamo di fronte però ad un’idea sonora più leggera, a tratti quasi più minimale, che strizza l’occhio ad un sound meno internazionale e che si rifà all’ r’n’b di stampo anni ‘90.In questo caso c’è molta meno contaminazione da parte di generi

La scrittura di Cristopher in queste tracce è più schietta, più onesta senza troppi artifici. 

Ne risulta un disco che, come ho già detto che si deve gustare dall’inizio alla fine senza interruzioni, una confessione onesta e pratica di quello che Gallant aveva in testa. Se però avete voglia di dare un primo assaggio, tanto per avere una sorta di anteprima, consiglio assolutamente l’ascolto di brani come: Paper Tulips, Sweet Insomnia e Sleep on it che hanno visto tra le altre cose la partecipazione come autore di Ginuwine.https://www.youtube.com/watch?v=CxNfUI5QRsU

Per quanto riguarda invece Ology consiglio: Weight in Gold, Bones and Tissue e la bellissima Talking to myself

Mettetevi comodi e buon ascolto. 

-FL

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