L’incredibile caso di Randy FitzSimmons: The Hives
Ladies and Gentlemen, amici e amiche di Spinn.it è passato un pò di tempo dall’ultima volta che ero riuscito a sedermi davanti al pc e a mettere insieme qualcosa di sensato. Ogni tanto mi capita di avere momenti in cui litigo con le parole, o più semplicemente ho come la sensazione di aver esaurito la musica da ascoltare. Assurdo eh? Che dite? Ebbene si, ogni tanto tutto ciò che ascolto mi sembra piatto uguale, già sentito e risentito. Ancora e ancora.
Randy FitzSimmons: The Hives
Conseguentemente a ciò ho come l’impressione di non avere più generi, dischi o artisti da scoprire e riscoprire. Poi capita quel giorno in cui ti alzi, prendi il tuo bel caffè, accendi la radio su una stazione in maniera totalmente casuale e trovi quel pezzo che ti ricorda perché tutti noi ascoltiamo musica. Suppongo sia anche questo il bello dell’ascoltare, il bello di essere ascoltatori. É questo in fin dei conti il piacere “s-conosciuto” della musica. E questi siamo noi, essere umani in cerca di qualcosa che ci faccia sentire un pò più vivi. Che ci stupisca. Gli artisti che vi vado a proporre oggi, si chiamo The Hives e per chi non li avesse assolutamente già sentiti nominare sono una band Garage punk Svedese. La loro avventura inizia nel 1993 a Fagersta, il gruppo è composto da Howlin’ Pelle Almqvist (voce), Vigilante Carlstroem (chitarra), Nicholaus Arson (chitarra), Dr. Matt Destruction (basso) e Chris Dangerous (batteria). Si racconta, nella autobiografia della band, che un certo Randy Fitzsimmons avesse inviato a tutti i cinque membri del gruppo una lettera chiedendo di formare una band.Il problema principale consiste nel fatto che, nonostante quest’ultimo sia anche accreditato tra gli autori del primo disco, questa persona risulta non esistere. La domanda, almeno sorge quindi spontanea chi è Randy Fitzsimmons? Beh, ci sono varie teorie a riguardo, c’è chi sosteneva fosse un manager, chi un personaggio fittizio per dare colore alla storia e chi invece sostiene che sia uno pseudonimo di Nicholaus Arson, chitarrista della band e fratello maggiore del cantante. Questa è una delle tante piccole affascinanti stranezze che caratterizza la band scandinava. I cinque di Fargesta non amano prendere nulla troppo sul serio, adorano l’ironia , e hanno dichiarato più volte che tutto è fatto in funzione dell’ironia. Imprevedibili, iconici, scatenati e sopratutto elegantissimi. Un gruppo garage rock a tutti gli effetti, i cui membri però si presentano sul palco esclusivamente in giacca e cravatta o smoking, e ci danno un pò l’impressione di essere usciti da un qualche film sui gansters ambientato nei primi anni ’50.
I loro show sono un piccolo concentrato di adrenalina, sangue, sudore, risate e lacrime. Dopo essersi fatti le ossa all’interno della scena punk locale, incidono nel 1996 una sorta di Ep dal nome OH LORD! WHEN? HOW?. Il primo album vero e proprio, che viene intitolato BARELY LEGAL, è dell’anno successivo (1997). Dobbiamo aspettare però tre anni per la pubblicazione del capolavoro VENI, VIDI, VICIOUS, secondo lavoro della band che sancirà l’apprezzamento di questi artisti da parte del grande pubblico con il singolo Hate to say i told you so.
Nel 2004 arriva invece TYRANNOSAURUS HIVES con la irriverente Walk idiot walk.
3m:41s di garage punk, urla e ironia. Riff di chitarra catchy e ripetuti e ritmiche serrate sono un pò il marchio di fabbrica di questa band, il loro sound rude ma elegante fa ballare, ci fa stare bene e ci ricorda di sorridere. Per questo LP la nostra band pubblica per la prima volta con una major la Universal (Interscope Records). Prima di allora le Major avevano sempre rifiutato di metterli sotto contratto nonostante avessero molto interesse nei confronti dei The Hives. Purtroppo l’atteggiamento imprevedibile e scostante non aveva giocato a loro vantaggio. Nel 2007 esce THE WHITE AND BLACK ALBUM e dopo il tour relativo a questo album, la band decide nel 2008 di prendersi del tempo per mettersi seriamente di nuovo a lavoro. Ci vorranno quattro anni stavolta prima che un’altro lavoro veda la luce. Nel 2012 pubblica LEX HIVES, pubblicato questa volta dall’etichetta Disque Hives, di proprietà della band. Dal 2012 ad oggi non sono stati rilasciati altri album ma solamente vari e sporadici singoli, in particolare nel 2019 in vista del nuovo lavoro che sarebbe dovuto uscire nel corso del 2020, la cui uscita sarà probabilmente rimandata al 2021.
Di particolare spessore e rilevanza I’m alive, singolo che anticipa il suddetto disco, ci mostra degli Hives ancora freschi e capaci di un songwriting accattivante che strizza l’occhio agli anni ’50 ma senza scordarsi che siamo effettivamente nel 2020. Ritorna sempre e comunque quel sound garage rock che la band non si scrollerà mai di dosso ma che è rivisitato in chiave più matura. Pelle,ci mostra una delle sue performance vocali più azzeccate, la sua voce risulta più emotiva che mai in questo pezzo. Si controlla di più, ma continua ad urlare come vent’anni fa, il tempo trascorso ha semplicemente donato classe a quelle urla primordiali.
La sezione ritmica risulta sempre scarna, geometrica e le chitarre sono tutt’altro che pretenziose, senza troppi fronzoli ne studi particolari su che suoni volessero ottenere. Un pezzo che ci ricorda veramente come è sentirsi vivi dopo tutto.
I am alive –Live at Third Man Records
Mettetevi comodi, fate partire il disco
E buon ascolto
-F.L.
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