‘Belle Époque’, intervista con Michele Tino

Dopo un’imprevista interruzione causata dallo spirito del tempo, siamo tornati nel nostro amato studio. In linea con la narrazione attuale si potrebbe parlare dell’episodio trentaquattro di Spinnit come l’episodio della ripartenza: si torna in studio e torniamo ad ospitare musicisti in presenza.
L’ospite del trentaquattresimo episodio è Michele Tino, sassofonista e compositore jazz, che è passato da Spinnit a presentare il suo disco d’esordio, Belle Epoque, uscito per l’italiana Auand Records lo scorso 4 giugno.
Con Michele abbiamo approfondito il percorso musicale che lo ha portato a comporre e pubblicare il suo disco d’esordio: dalla sua formazione, ai dischi fondamentali che più lo hanno influenzato; dalle esperienze all’estero, alla sinergia che nasce dal suonare con gli amici di sempre.
Con Belle Époque, Michele Tino ha cercato di impressionare – nella concezione fotografica del termine – vari momenti e varie immagini che hanno segnato la sua vita e lo hanno formato, sia dal punto di vista artistico, che umano. Questo disco, infatti, rappresenta più un punto di partenza che un punto di arrivo.
Abbiamo parlato poi dei suoi attuali ascolti, di David Binney, della scena jazz di Los Angeles e delle contaminazione tra elettronica e jazz tradizionale.
Ringraziamo di cuore Michele per essere passato in studio a fare due chiacchiere con noi. Belle Époque ci è piaciuto un sacco e con questa progressiva ripartenza speriamo di poterlo sentire suonato live al più presto.
Alle solite, fateci sapere se questo episodio vi è piaciuto. Potete scriverci sia su Instagram e Facebook, che alla nostra hotline sempre attiva al numero +39 379 1449026.
Bonus: qui sul sito trovate la traccia audio del podcast con all’interno L’Idiota, secondo estratto da Belle Epoque.
Categorie